eventi

One shot…fino all’ultimo round

Teatro Lo Spazio – Via Locri 42, 00183 Roma

Domenica 23 maggio, ore 17 e ore 20

Appuntamento speciale ed esclusivo al Teatro Lo Spazio di Roma, domenica 23 maggio (ore 17 e ore 20) con Attilio Fontana ed Emiliano Reggente nel loro inedito “One shot….fino all’ultimo round ”: una sfida a suon di gag, canzoni e “fiabe” per far sì che rimanga in piedi l’arte dopo la “clausura empatica”.

Dopo essere stati i primi a debuttare alla riapertura dei teatri il 15 giugno dello scorso anno con “FASE SHOW”, la maratona teatrale di nove repliche in tre giorni andata in scena al Teatro Lo Spazio, che ha riscosso un bellissimo riscontro sia da parte del pubblico che della critica, Attilio Fontana ed Emiliano Reggente rilanciano con un nuovo progetto tornando ad esorcizzare questa “realtà” con la loro comicità elegante, brillante e musicale.

Ancora una volta ospiti nel suggestivo teatro che ha sede nel cuore della capitale, i due artisti presentano uno spettacolo che ha l’intento di continuare ad esorcizzare questo periodo che ci troviamo a vivere, tra gag, brani inediti, e l’ormai irrinunciabile “Fiaba” per i bambini di tutte le età. Questa sarà, inoltre, anche l’occasione per presentare alcuni brani inediti del nuovo progetto musicale di Attilio Fontana, “Sessioni Segrete, un disco che racchiude undici brani e trent’anni di carriera di uno dei più poliedrici artisti italiani. Canzoni nude , sintesi del suo lavoro da cantautore.” Tanti colpi, uno dietro l’altro, per sorridere, emozionarsi, sognare, fino all’ultimo round.

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Aperto dal vivo

Teatro de’ Servi – Via del Mortaro 22, 00187 Roma

Dal 18 maggio al 6 giugno 2021

Il Teatro de’ Servi, nel cuore di Roma, ri- apre dal vivo con una micro stagione che vuole “accorciare le distanze” tra gli artisti e gli spettatori.

Dal 18 maggio al 6 giugno, appuntamento con sei spettacoli che viaggiano tra prosa, comicità, one man show, commedia e musical per riaccendere le luci sul palcoscenico e accogliere il pubblico regalandogli nuove risate ed emozioni.

Una vera e propria festa per riappropriarsi della magia del teatro e della bellezza dell’arte a partire dal motto di #accorciamo le distanze, non solo quelle fisiche a cui ci ha costretto la pandemia, ma soprattutto quelle con la cultura a tutto tondo.

Si parte con Francesca Nunzi e il suo “Le Dee Cadute”, dal 18 al 20 maggio.  Un monologo brillante in cui le maggiori divinità si rassegnano al passare inesorabile del tempo. Infatti, poiché nessuno le adora più, finisce improvvisamente per esse la magia dell’ eternità divina e piombano nella più misera e triste rassegnazione umana che le porta a rivedere il loro antico stile di vita. Da Giunone a Ebe, dea minore, un racconto ironico di una rovinosa caduta, per riscoprire la mitologia attraverso la risata.

Spazio poi al divertimento con “Ridiamoci Su” di Marco Passiglia dal 21 al 23 maggio, con la partecipazione di Enrico Seminara. Monologhi, intuizioni e canzoni che ci raccontano, mettendo in risalto i lati comici che appartengono ad ognuno di noi e che ci accompagnano in qualsiasi momento della nostra vita. Il coraggio di ridere di un anno tragico, solleva e ci rende invincibili.

Dal 25 al 27 maggio si ride ancora con Sergio Viglianese ne “Il Buono, il Brutto, il Meccanico”.  Tre personaggi insieme sul palco per uno spettacolo imperdibile che fotografa il mondo nel quale viviamo.

Sergio Viglianese porta in scena una comicità vivace e mai volgare: Gaspare il Meccanico romano, Carmelo il Killer dei Vips ed un Angelo custode che vuole licenziarsi, sono gli Alter Ego del protagonista che si alternano sul palco intervallati dai monologhi carichi di battute e situazioni comiche.

Gli impicci e gli imprevisti d’amore accompagneranno dal 28 al 30 maggio, Alexandra Filotei in “Sesso, amore e altri impicci”. Guardare da dietro uno spioncino una coppia. Si sono appena conosciuti, forse faranno l’amore, oppure litigheranno, magari si scambieranno delle confidenze, qualche volta troppe. Situazioni comuni o assurde, sempre sul punto di esplodere in una risata.


In seguito, la commedia si tinge di horror, dal 1 al 3 giugno, con “Dracula Crazy Reading”, spettacolo scritto e adattato da Leonardo Buttaroni, con Diego Migeni, Yaser Mohamed, Marco Zordan, Matteo Cirillo, Ermenegildo Marciante, Alessandro Di Somma.

Una lettura inedita del romanzo di Bram Stoker, con un pizzico di Mel Brooks e Monty Python.Dracula: una commedia Horror letta da attori non troppo preparati in una sequela di errori e trovate che rendono la performance incredibilmente divertente. Errori, incongruenze e un rumorista non molto capace arricchiscono la storia esasperando i loro interpreti. I pochi attori danno voce a dozzine di personaggi divertenti, mentre raccontano la loro storia attraverso illusioni ed effetti speciali. Tra scene horror e risate avanzano leggendo il romanzo tra mille errori e soluzioni bizzarre con la sola e unica certezza: the show must go on.

Chiude questa micro stagione, dal 4 al 6 giugno,  il musical “Tomorrow morning- Domani ti sposo…Domani ti lascio” di Laurence Mark Wythe, con  la regia di Marco Simeoli e le musiche riadattate da Piero Di BlasioDaniele Derogatis, Piero Di Blasio, Stefania Fratepietro, Valeria Monetti sono i protagonisti della commedia musicale inglese del compositore e autore Laurence Mark Wythe, che ha debuttato a Londra nel 2006. La storia, ricollocata in Italia, è semplice solo in apparenza: Marco e Jessica sono una coppia di circa trentacinque anni nella notte che precede il loro appuntamento dall’avvocato per il divorzio; Mummi e Jay sono una coppia di circa venticinque anni nella notte che precede il loro matrimonio. Entrambe le coppie mostreranno le paure, le gioie e i dolori di una firma su un pezzo di carta, sia che si tratti di divorzio, sia che si tratti di matrimonio. Ognuno di loro, inoltre, nasconde un segreto: piccolo e innocente o grande ed esplosivo. Ma, soprattutto, la storia stessa nasconde un segreto più grande. Una chiave di lettura che cambierà il modo stesso di vedere lo spettacolo. Due atti pieni di risate, riflessioni e belle canzoni, tutte originali ed adattate in italiano da Piero Di Blasio (già traduttore di “Ti Amo sei perfetto ora cambia”, “Appuntamento al buio”, “Annie Jr” e “Shrek il musical”), con un finale a sorpresa che poi, forse, tanto sorpresa non è. La regia è affidata, come sempre, alle mani esperte ed abili di Marco Simeoli, che regala al musical la tipica comicità ed ironia italiana, oltre ad un tocco di profonda riflessione e malinconia.

Una meravigliosa occasione per riassaporare la magia del teatro, in attesa  di scoprire la prossima stagione 2021/2022.

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Il Manifesto

Teatro Belli – Piazza Di Sant’Apollonia 11A, 00153 Roma

15 e 16 maggio, ore 18

Debutta in prima assoluta al Teatro Belli di Roma, sabato 15 e domenica 16 maggio, IL MANIFESTO, spettacolo scritto e diretto da Paolo Roberto Santo, interpretato da Francesco Bonaccorso

Un monologo ironico e malinconico, che parte dall’esperienza personale del protagonista, Tommaso, per affrontare un viaggio nel contemporaneo e una riflessione sui sogni e le ambizioni di un giovane uomo, sul lavoro, sulla vita o meglio sul mestiere di vivere.

Tommaso, fuorisede sui venticinque anni, dopo aver conseguito la laurea in “Scienze della Comunicazione” si barcamena come può per trovare un lavoro e dare uno scopo alla sua vita.

Un pomeriggio come tanti, dopo innumerevoli colloqui rivelatisi delle clamorose fregature, arriva l’occasione giusta… o quantomeno l’unica: un lavoro come cartellone umano per pubblicizzare il nuovo, rivoluzionario modello di carta igienica contenente al suo interno uno strato di sapone solidificato. La mansione consiste nel diventare un vero e proprio manifesto umano. Tommaso dovrà vagare per la città indossando il cartellone pubblicitario, nella speranza che qualcuno lo noti.

Nelle sue lunghe passeggiate il ragazzo osserva le persone, cerca di capire qualcosa sugli altri e su sé stesso.

Si domanda il motivo per cui, per avere una minima prospettiva di vita, debba andare in giro con un cartellone addosso. E soprattutto si chiede perché, con o senza cartellone, venga continuamente ignorato dal resto del mondo.

L’aspetto fisico, il carattere, le parole non dette, quelle che avrebbe fatto meglio a dire, e quelle che non avrebbe mai dovuto pronunciare, sono i pensieri che scatenano in lui una lunga riflessione che lo porterà a mettere in discussione tutta la sua vita.

“Il Manifesto” è un monologo teatrale caratterizzato da una messa in scena minimale ed essenziale, esaltata da proiezioni video con cui l’attore entra in relazione.  

Il protagonista si muove in uno spazio semi vuoto dove il gioco teatrale prende vita attraverso luci ed ombre con cui il protagonista si ritrova a dialogare e quindi a rapportarsi, e che si fanno metafora di passanti incontrati per strada o ombre di fantasmi interiori.